Durante il percorso alle scuole superiori ho frequentato un corso,chiamato "terza area" presso la mia scuola in orario extra scolastico,in cui una delle materie era psicomotricità.
La materia mi affascinava molto perchè fino ad allora ne avevo tanto sentito parlare ma mai avevo avuto l'opportunità di approfondirla veramente. Nel corso delle lezioni la docente ha spiegato la nascita e l'evoluzione della disciplina,i principali strumenti che si utilizzano,le attività che si svolgono,l'importanza della scissione mente-corpo e ha dato alla classe la possibilità di sperimentarle direttamente questa pratica.
Con il materiale classico usato nella sedute di psicomotricità quali cerchi, palle,stoffe, corde e bastoni,portato dalla docente, ci siamo messi nei panni dei bambini che sperimentano per la prima volta qualcosa di nuovo. Non eravamo obbligati a seguire delle regole,ma eravamo lasciati liberi di esprimerci come meglio credevamo. Sedersi, giocare con gli altri, saltare sulla palla, usare le stoffe per crare vestiti o utilizzarle per costruire un capanna, con i cerchi potevano farli roteare su noi stessi o creare un percorso e così via con tutti gli altri oggetti fino ad esaurire tutto quello che la fantasia ci poteva offrire. Nel gioco il bambino può parlare di sé, attraverso il movimento
e le infinite possibilità di gioco, tutte da inventare: saltare,
correre, dondolarsi,a nascondersi e riapparire,
giocare a "far finta di…".L'espressività psicomotoria è il modo d’essere unico e originale del bambino di essere al mondo. Solo con l'esperienza diretta si può comprendere maggiormente qualcosa, e questa esperienza è stata veramente, oltre che divertente anche d'aiuto.
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